Quando ho capito che era arrivato il momento di cambiare (quasi) tutto nella mia vita ho deciso di trasferirmi in un posto dove non avevo nessun contatto: Torino.
Non solo volevo mettermi alla prova, ma volevo anche mettere in pratica tutto quello che sentivo e imparavo strada facendo. Davvero dovevo seguire il mio intuito e lasciarmi guidare verso Torino? Davvero il mio progetto di vita mi spingeva verso un salto nel vuoto? Veramente la vita si prende cura di noi e sostiene i nostri sogni? La risposta a tutte queste mie domande, che si sotto fatte più urgenti nel corso del 2015, è Sì e quest’anno è stata una continua conferma.
Ho conosciuto persone intraprendenti, coraggiose, visionarie e innovative.
Dal cibo, alle start-up, alla musica, alla cultura. Ti racconto la mia esperienza attraverso una serie di progetti di giovani che vorresti conoscere e che puoi sostenere anche se non vivi a Torino.
A Febbraio, appena arrivata, ho passato i primi 20 giorni alternando momenti di silenzio e solitudine. Con lunghe passeggiate su via Po con Jlenia, che grazie alla sua conoscenza dei numeri mi incoraggiava ad esprimere i miei punti di forza. Spesso venivano a trovarmi i sensi di colpa per aver lasciato Sulmona e la mia terra. Io mi allenavo a bilanciarli riponendo la fiducia nel mio intuito e nel fatto che quando seguiamo il nostro progetto di vita tutto si dischiude naturalmente.
Coworking, start-up, creatività e design
Le prime persone che ho conosciuto a Torino sono state Laura e Marilù. Fondatrici di Impact Hub Torino: con loro ho scoperto il mondo delle start-up e dei changemakers.
Nell’incontro che abbiamo organizzato a Torino mi ha colpito il supporto che ho ricevuto da Matteo, autore e designer di Intuiti Creative Cards (carte per stimolare la creatività) e Fabula (carte per guidarti a scrivere la storia perfetta) e Gionata, designer con un progetto nel beauty chiamato Colibry per un’epilazione naturale.
Subito dopo è arrivata Paola, un’esperta di design che ha recentemente realizzato Hoppipolla – cultura per corrispondenza. Una scatola di prodotti per far scoprire nuovi creativi selezionando ogni mese progetti indipendenti e coraggiosi.
E questo è stato solo l’inizio, perchè tutto è diventato più friccicarello quando ho incontrato Barbara. Che mi ha aperto non solo le porte di casa ma anche quelle di Talent Garden Torino. Uno spazio di coworking fra i più attivi e pieno di bella gente, come il fotografo Bruno Gallizzi. Che mi ha chiesto di posare per una delle sue foto visionare (qui a destra).
Rete al femminile, Foodblogger & Girl Geek Dinner
A Febbraio ho partecipato timidamente alla prima riunione della Rete al femminile di Torino.Una rete di freelance al femminile che si riunisce mensilmente. E sono stata accolta dal sorriso della leader (di nome e di fatto) Elena Augelli, una donna in gamba, incisiva, impeccabile. Prima riunione: Wow! Nella rete al femminile mi sono sentita subito parte della famiglia. Grazie al calore di altre reticelle come: Federica, che mi ha invitata a tenere un incontro con LetWomen.
La sua associazione che aiuta le donne a vivere serenamente le mestruazioni, sopratutto quelle che vivono in contesti disagiati. Fornisce assorbenti lavabili e organizzando corsi di auto produzione. Nicoletta e il suo progetto R-set, nato per promuovere un’equa retribuzione dei lavoratori della cultura. Carmen, webdesigner che mi ha introdotto al mondo del WordPress Meetup (il mio sito l’ho realizzato da sola con wordpress, l’avresti detto?). Marzia di Coffee & Mattarello, con cui abbiamo organizzato un evento buonissimo. Ilaria, Personal Musa che si occupa di percorsi di crescita al femminile e Monica.
Poco dopo, la Girl Geek Dinner mi ha fatto scoprire un mondo di donne Geek (tecnologiche). E’ lì che ho conosciuto le foodbloggers Francesca di Spadelliamo. Francesca è stata super ospitale con il suo entusiasmo e una torta al cioccolato come benvenuto. Valentina, di Brodo di Coccole, che mi ha invitata nel magico mondo degli eventi food: ragazze dalla bontà di cuori e di ricette! Per non parlare delle ricette crudiste degustate durante le cene di Stefania, chef veg e crudista. Grazie a lei ho scoperto un cibo crudo gustoso che rigenera mente, corpo e spirito!
Il comune denominatore di questi eventi è stato Toolbox Coworking, che pullula di attività e iniziative per freelance.
Musica & Webzine
Una bella (ri)scoperta è stata la musica. Sono finita per caso al Cap10100 durante la serata “Cantautori in Canottiera” organizzata in terrazza dal cantautore torinese Alberto Bianco mentre passeggiavo sul lungofiume. Mi è sembrato di riconoscere volti familiari, quelli cioè dei musicisti transitati anche a Sulmona grazie a Jacopo e Matteo. Due amici di Sulmona che dopo anni passati ad organizzare rassegne musicali e cinematografiche hanno deciso di aprire un posto tutto loro dando vita al Soulkitchen, uno spazio che ospita musica, teatro, film e incontri. I visi familiari del Cap10100 hanno contribuito a farmi sentire un pò a casa. La simpatia contagiosa di Pierluigi e Marco lo ha reso un punto di riferimento non solo per ascoltare buona musica. Ma anche per scambiare due chiacchiere dall’altro lato del bancone e bere ottimi cocktails (nel caso volessi imparare a prepararli anche tu, Pierluigi insegna da Sweet & Sour).
Il Cap10100, nato dall’idea di Valentina Gallo, è uno spazio di sperimentazione culturale che ospita teatro, danza, ballo e musica. Un esempio fra tutti è il _Reset festival diretto da Daniele Citriniti, a cui ho avuto la possibilità di partecipare. I musicisti torinesi sono transitati in Abruzzo non solo al Soulkitchen ma anche al Garbage Live Club, un locale a Pratola Peligna (AQ). Dove gli amici Silvio Don Pizzica e Riccardo Merolli fondarono anni fa Rockambula. Una webzine di musica indipendente per essere sempre sul pezzo quando si tratta di novità in campo rock. Grazie a loro ho conosciuto Maria, un’architetta appassionata di suoni e rumori che a Torino mi porta in giro per concerti che da sola non avrei mai scovato!
Il mio 2016 è stato guidato dalla parola “connessioni” e se Barbara mi dice “Pacella, dovresti fare il connettore sociale” forse sono riuscita nell’intento (!).
E qui arriva la domanda che in molti mi hanno chiesto: “Sì, vabbè, ma alla fine come hai fatto a cambiare tutto?”. Ci sto lavorando in questi giorni buttando giù le idee su rotoli di carta che fanno il giro del mio studio per spiegare in che modo l’Universo si prende cura di noi. Nel frattempo, qui ho scritto cosa ho imparato dopo aver cambiato tutto. Intanto, per costruire la basi di un 2017 ricco di soddisfazioni puoi scaricare l’ebook “2017 – Il tuo anno magico“, te lo regala Gioia, una coltivatrice di successi made in Torino, e di dove sennò?!
[Immagine di copertina: https://flic.kr/p/H6knBf ]