Questo articolo inaugura una nuova serie nel mio blog con la categoria: “Racconti di una nutrizionista”.

Quando ho iniziato questo blog, nel 2015, era tutto più romantico

Poi il 2020: la pandemia, l’esplosione dei social, i canali inondati di video, consigli, pubblicità. Nel 2020 ho scritto il mio secondo libro ed è stato così impegnativo da tenermi lontana dal blog per un po’. Quando ho pensato di riprendere a scrivere ormai stava cambiando tutto.

Oggi siamo tutti esperti di qualcosa – e se non lo sei allora la percezione è che non vali abbastanza come professionista

Il risultato è un effetto boomerang che produce un grande paradosso:

1) un mondo virtuale dove si spinge il professionista a una performance sul web che ha poco a che fare con la pratica clinica in studio.

2) un aumento della sfiducia nei confronti degli stessi professionisti. E questo è dovuto alla differenza fra ciò che le persone percepiscono nel virtuale e ciò con cui si confrontano nel reale, dove poi rimangono confuse e deluse dall’esperto di turno.

Perché scelgo di non definirmi (più) un’esperta