L’ultimo anno per me è stato un continuo cambiamento.
Un rollercoaster di emozioni che raccontavo proprio questa sera a una nuova amica, in cui ci raccontavamo le nostre esperienze.
La decisione di fare un viaggio in Australia è stata solo l’inizio di una serie di cambiamenti che hanno sconvolto il mio mondo, sia a livello emotivo che professionale. Pensavo di essermi costruita delle certezze, avevo persone su cui potevo contare e facevo un lavoro che mi piaceva e che mi stimolava ad approfondire sempre più quello che avevo studiato. Eppure mi mancava ancora “qualcosa”.
Si dice che quando l’allievo è pronto, il maestro appare. E nel mio caso si sono incastrate una serie di coincidenze e di incontri (non sempre positivi) che mi hanno spinta a superare la mia paura di volare, facendo sì che acquistassi quel biglietto aereo.
Il viaggio è stato solo il primo step. Attraverso un’altra cultura ho realizzato che bagaglio di pregiudizi mi portavo dietro. Quali erano le cose che mi limitavano a pensare in un determinato modo, nonostante avessi infinite altre possibilità. Cosa mi nutriva davvero e cosa invece mi indeboliva. Al mio rientro, il cambiamento si era già avviato: mi stavo sganciando da un “modello” che avevo portato avanti fino a quel momento pensando fosse quello giusto, e sicuramente lo era.
Fin quando senti che non ti va più bene e che ti manca “qualcosa”. A quel punto o ci si mette in discussione fino in fondo o ci si lascia trascinare dalla corrente in una vita che non ci appartiene. E’ un bivio di fronte al quale ci siamo trovati tutti almeno una volta.
Il cambiamento non sempre è un passaggio indolore e spesso richiede coraggio. Coraggio di mettersi in discussione e coraggio di andare fino in fondo. Durante il cambiamento è necessario essere flessibili ma coerenti con se stessi. Con quello che si sente e con quello che ci indica il nostro intuito, perchè se ci troviamo ad affrontare un momento come questo vuol dire che, in fondo, ne avevamo bisogno e che è una bella opportunità. E soprattutto: non possiamo sperare che tutte le persone intorno a noi capiscano, perchè non capiranno. Siamo noi a cambiare, loro continueranno a vederci allo stesso modo. A rimanere nella nostra vita saranno solo quelle davvero in sintonia con il nostro percorso di crescita interiore.
E’ un momento di pulizia in tutti i sensi: fisico, emotivo, mentale e spirituale. Alcune persone ed esperienze si allontaneranno da noi spontaneamente, altre si avvicineranno, in linea con i cicli naturali di ogni cosa.
E’ necessario abbandonarsi al flusso della vita con fiducia e gratitudine. Perchè tutte le esperienze avevano un loro motivo e ci facevano da specchio per permetterci di vedere meglio le nostre dinamiche interiori. Tutte le persone che hanno attraversato la nostra vita ci hanno insegnato qualcosa.
Io, per esempio, ho realizzato quali erano le collaborazioni che mi nutrivano e quali invece mi facevano tornare a casa stanca e intossicata. Ho capito come fossi troppo disponibile verso gli alcune persone e poco disponibile verso me stessa. Ho scoperto come si potesse essere appassionati di molte altre cose, senza dover necessariamente ricadere in un “etichetta”, coltivando anche due professioni contemporaneamente. In un anno ho cambiato città, ho lasciato alcune collaborazioni, ho scoperto il mio talento da Life Coach, ho visto allontanarsi persone e ne ho incontrate di nuove.
Non facciamoci fregare quindi da paure e resistenze, nè imbrigliare da sensi di colpa o momenti di nostalgia, perché anche se ci lasceremo indietro quello che non ci appartiene più, nel processo di cambiamento troveremo altro: noi stessi.
Vuoi saperne di più su come affrontare i cambiamenti e seguire ciò che senti autentico per te?
Ne ho parlato nel mio libro:
Nutri la tua unicità, edito da Anima Edizioni
(fonte immagine: pixabay.com)