Uno dei problemi più diffusi a livello dell’apparato gastro-intestinale è sicuramente la gastrite.
Questo termine però può confondere il paziente in quanto la parola “gastrite”, se non meglio specificata, indica due cose diverse. In molti casi i farmaci per la gastrite vanno solo a “tamponare” il sintomo e non lavorano quasi mai sulle cause che l’hanno scatenata, trasformando spesso il problema da acuto a cronico. L’alimentazione dovrebbe essere quindi il primo approccio per intervenire sul disturbo, nonché una buona abitudine come forma di prevenzione.
Le gastriti sono tutte uguali?
No. Ci sono due diversi tipi di gastriti: gastrite da iper-produzione di succhi gastrici (gastrite ipertrofica) o gastrite da scarsa produzione di succhi gastrici (gastrite atrofica). Entrambe hanno cause e sintomi diversi.
Gastrite con iper-produzione di succhi gastrici
Il sintomo più comune è l’acidità. Lo stomaco produce troppi succhi gastrici, la digestione è molto veloce e già dopo il pasto la persona avverte dei crampi e sensazione di acidità che migliorano quando si mangia qualcosa. Può essere causata da:
- un’ alimentazione poco sana con cibi ricchi di acidi grassi industriali (presenti negli alimenti confezionati come patatine e snack salati) e zuccheri
- impiego di farmaci, come gli antidolorifici che vengono molto utilizzati anche per piccoli dolori
- un fegato che si “risveglia” in primavera durante cambio di stagione e che fa sentire i suoi effetti sullo stomaco, di questo ne parla soprattutto la Medicina Tradizionale Cinese
- attivazione dell’asse dello stress
Gastrite con ipo-produzione di succhi gastrici:
Generalmente quando pensiamo alla gastrite, pensiamo che lo stomaco produca molti succhi gastrici, eppure il 70% delle gastriti è di tipo atrofico, cioè da scarsa produzione di succhi gastrici. I sintomi più comuni sono bruciore e reflusso, quest’ultimo è spesso accompagnato da un Cardias incontinente e la persona sente che il cibo in qualche modo “torna su”. In questo caso, nello stomaco vengono prodotti pochi succhi gastrici, la digestione è lenta e spesso la persona avverte gonfiore subito dopo il pasto. In questo tipo di gastrite i farmaci non solo sono poco utili, ma rendono anche più lento il processo di guarigione. Può essere causata da:
- Helicobacter Pylori, un batterio che gli ultimi studi scientifici rivelano essere naturalmente presente nello stomaco. Diventa patogeno quando le circostanze glielo consentono.
- impiego di farmaci
- alterazione dell’equilibrio acido/basico tissutale, che molto spesso corrisponde ad una carenza di vitamine e sali minerali dovuti ad un’alimentazione ricca di cibi raffinati e scarsa in frutta e verdure fresche di stagione
- attivazione dell’asse dello stress
Ci sono infine alcuni volte in cui questi due tipi di gastrite si alternano, con sintomi poco definiti ma sempre riconoscibili con la valutazione di un esperto.
Organizzare l’alimentazione nella gastrite
L’unica cosa che passa dallo stomaco sono acqua e cibo ed è possibile utilizzare l’alimentazione per ridurre i sintomi fino alla risoluzione del problema. Durante la fase acuta la persona può seguire una nutrizione su misura dove vengono associati determinati cibi nel pasto per migliorare la sintomatologia e seguire l’evoluzione del disturbo fino alla completa remissione. E’ necessario quindi che i pasti siano organizzati in modo preciso. Per bilanciare i meccanismi biochimici che portano alla comparsa del sintomo. I pasti dovrebbero essere cambiati quotidianamente in base al feedback del paziente che potrebbe risponde in modo diverso al fine di ripristinare la corretta funzionalità dello stomaco.
Facciamo un esempio: nella fase acuta le minestre peggiorano entrambi i tipi di gastrite. Oppure può succedere che una verdura cruda come il finocchio peggiori la gastrite da iper-produzione di succhi gastrici e migliori invece quella con ipo-produzione di succhi gastrici.
Consigli generali che si possono applicare in entrambi i casi:
In caso di gastrite o mal di stomaco procedi in questo modo:
• Prendi qualche goccia di succo di limone fresco direttamente in bocca. Il succo di limone infatti può sia limitare un’eccessiva produzione di succhi gastrici, sia stimolare la produzione in caso questa sia scarsa.
• Elimina i cibi confezionati contenenti grassi industriali e quindi idrogenati. Questi acidi grassi, che cambiano la loro conformazione chimica da cis (forma presente in natura) a trans (forma non presente in natura) durante la produzione, causano spesso nausea e peggioramento dei sintomi. Succede spesso dopo aver mangiato patatine in busta o merendine confezionate.
• Rallenta il ritmo, specie se ti causa ansia. L’ansia è una delle emozioni che, a livello psicosomatico, sono alla base della gastrite.
• Valuta la presenza di un’intolleranza alimentare. In molti casi una scarsa digestione si manifesta perché l’organismo è affaticato da qualche sostanza che non riesce più a digerire e come meccanismo protettivo rallenta la digestione.
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(fonte immagine: pixabay.com)