Multipotenziale deriva dalla parola inglese “multi-passionate”, che tradotta in Italiano potrebbe essere “multi-appassionata” o “multi-potenziale”.

In realtà, una delle prime persone a parlarmene fu Elisa Cappelli, quando mi intervistò per il sito di Cure-naturali.it trovando curioso il mio percorso di nutrizione che incrociava quello della naturopatia. Elisa mi spiegò che all’estero ci sono tante persone che fanno lavori completamente diversi: si può essere bravissimi giornalisti e, allo stesso tempo, campioni di canottaggio. “Che strano”, pensai, abituata al modello italiano in cui, quando si sceglie una professione, si rimane con quell’etichetta a vita.

Essere “multi-passionate” vuol dire avere molte passioni (anche totalmente diverse fra loro) e portarle avanti tutte, facendone spesso un lavoro.

Fin qui nulla di strano.

Diventa un discorso complicato quando i lavori non hanno (apparentemente) nessun punto in comune. Diamo per scontato che il teatro, la danza, la pittura o la fotografia rientrino fra gli hobby o che si possa incastrarli con un’altra professione. Se due lavori però hanno caratteristiche diverse fra loro la domanda delle persone è: “ma allora cosa fai?”, aspettando un’unica etichetta, quella del nostro lavoro “ordinario”. Se non ne hai uno, ma più di uno, la questione diventa difficile da comprendere e seguono domande del tipo: “e come fai ad unire le due cose?”.

Essere “multipotenziale” vuol dire rompere alcuni schemi

Per lungo tempo ho pensato di essere “eternamente insoddisfatta”: non mi accontentavo mai di quello che studiavo e volevo approfondire nuove aree spinta dalla mia curiosità. Una volta sviscerato l’argomento che mi interessava passavo ad altro, sembrando agli occhi di amici e colleghi una persona incontentabile o, peggio, che non aveva ancora le idee chiare su quello che voleva fare “da grande”. Per fortuna, in Australia ho toccato con mano cosa voglia dire avere passioni e talenti diversi.

Oggi le persone multipotenziali sono sempre di più e finalmente se lo riconoscono.

Ho capito anch’io che essere appassionata di molte cose non è un difetto ma semplicemente un modo di essere. Quello che faccio mi piace tanto, ma ciò non mi impedisce di evolvere continuamente ed appassionarmi a cose nuove.

Dall’intervista di Elisa sono passati 4 anni. Nel frattempo ho studiato anche meditazione, floriterapia, medicina funzionale e life coaching. Ecco perché ho deciso di utilizzare come strumenti sia la nutrizione che il life coaching (e non solo), insieme o separatamente.

Concludo con un video di Emilie Wapnick che, riprendendo il concetto del “cosa vuoi fare da grande?”, spiega molto bene chi sono le persone multi-potenziali e quali caratteristiche hanno (io a sorpresa ho scoperto di averle tutte e tre!). 

Buona visione!

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