Se ti è capitato di seguirmi negli ultimi mesi, avrai notato che mi sto perfezionando all’università in Medicina Biointegrata. Dopo aver parlato in questo articolo su cosa mi ha spinta in questa nuova direzione, in questo articolo vorrei spiegarti meglio che cosa si intende per approccio biointegrato e in cosa può essere utile.

Com’è cambiato l’approccio alla cura nel tempo

Quando mi sono laureata, ormai più di 13 anni fa, esistevano due approcci diversi e contrapposti: quello della medicina allopatica (o convenzionale) e quello della medicina alternativa. Due diversi approcci che non riuscivano a trovare dei punti in comune ma che nel corso degli anni finalmente hanno iniziato a integrarsi.

Oggi comprendiamo bene l’importanza di entrambi: la medicina convenzionale o allopatica è molto utile nella diagnosi, nella risoluzione di problematiche acute, nella medicina d’urgenza e in molte terapie dove è necessaria e indispensabile la cura farmacologica.

La medicina alternativa, che oggi definiamo integrata, risulta utile nella prevenzione e nel supporto di molti sintomi e problematiche che possono essere trattati efficacemente senza farmaci, anche in condizioni croniche.

Ci sono infatti condizioni in cui una persona capisce di non stare bene e presenta alcuni segnali dell’organismo che, quando indagati con le analisi cliniche, non rivelano ancora un’alterazione dei parametri. Questa zona grigia, prima del manifestarsi di un disturbo o di una patologia, è il momento in cui il corpo sta cercando di ritrovare il suo equilibrio e dove si può intervenire efficacemente per supportarlo.

Verso una nutrizione biointegrata

La medicina biointegrata ha una serie di capisaldi di cui ti parlerò nei prossimi articoli. Per ora l’aspetto più importante da considerare è l’unicità di ogni persona: un’unicità costituzionale e biotipica, che consente di inquadrare le caratteristiche di quella persona e intervenire con un supporto mirato e personalizzato.

Avere un approccio biointegrato significa comprendere e valorizzare la tua unicità e le tue caratteristiche uniche.

I segnali del corpo infatti hanno bisogno di essere tradotti per arrivare alla loro causa: ogni sintomo o segnali può avere cause diverse rispetto proprio alla diversità costituzionale e biotipica di ognuno.

Personalmente ritengo questo approccio di grande valore: ogni persona viene compresa nel momento che sta attraversando, nei suoi punti di forza e nei suoi punti di vulnerabilità.

Nelle mie consulenze prendo in considerazione alcuni aspetti principali: la costituzione, la forma del corpo, l’assetto ormonale, le associazioni alimentari e gli obiettivi che spingono una persona a rivolgersi a me. Questi aspetti, insieme alla sua storia clinica, mi permettono di fare un percorso a tutto tondo e di andare ben oltre i protocolli stabiliti di cui si sente parlare tanto nel campo dell’alimentazione rispetto a calorie e liste di cibi da evitare o favorire.

Il benessere infatti è il risultato di un equilibrio dinamico sia fisico che interiore, che parte della conoscenza e dal prendersi cura di sé e delle proprie caratteristiche uniche.

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Foto di Joanna Kosinska su Unsplash