Mi sono presa una pausa dalla città e torno a scrivere, sul blog, dopo moltissimo tempo.
Ho iniziato a scrivere sul mio blog e raccontare della mia fase di transizione nel 2016, poi il blog è diventato sempre più specifico per fare spazio ad argomenti portanti del mio lavoro e tralasciare fatti e avvenimenti personali.
Tutto è iniziato nel 2016..
Quando raccontavo di me nel blog era il 2016 e vivevo nel centro di Torino, a due passi da piazza San Carlo, ed era tutto nuovo e bellissimo.
Io, nata e cresciuta nell’entroterra dell’Abruzzo, dopo molti sforzi per fare qualcosa di bello nel mio territorio, avevo sentito la morsa del posto troppo piccolo e troppo provinciale in cui vivere. E le mie iniziative (eventi, associazioni, cene) erano divenute ben presto motivo di scontro e di invidia, con attacchi gratuiti, al punto da perdere l’entusiasmo e decidere di andare via.
La domanda più comune che mi facevano a Torino era: “ti sei trasferita qui per amore?”
La mia risposta imbarazzata era un no, era stata un’intuizione scegliere Torino, a 600km da quel puntino nel centro dell’Italia che è Sulmona, a 9 ore di treno.
Ho seguito il mio intuito e mi sono ritrovata nella realtà torinese poliedrica ed entusiasmante: una città dove si poteva fare rete per davvero, crescere professionalmente, imparare tante cose nuove (come per esempio gestire il blog che stai leggendo), incontrarsi fra freelance e condividere obiettivi, aspirazioni e preoccupazioni.
Torino mi ha dato tantissimo: stimoli, punti di vista, possibilità di spaziare in campi diversi, conoscere persone che non avrei mai conosciuto, amici che magari non avrei mai incontrato, con la possibilità di vivere una città che offre tanto e il cui centro è davvero a misura di uomo.
Ha rappresentato per me un grande acceleratore: è stata la città dove per quasi 7 anni sono cresciuta, cambiata e maturata, come persona e come professionista.
Tutto benissimo, fino a quando l’intuito non è tornato a farsi insistente
Poi qualcosa ha iniziato a cambiare: è arrivata la pandemia e già questo basterebbe come motore per un cambiamento e una riflessione più profonda.
In realtà, è stato l’ultimo anno a essere diverso. Quella sensazione di “casa” che solo Torino mi poteva offrire ha iniziato a sfumare e si è fatta strada una nuova intuizione: tornare alla vera casa, quella intesa come “radici”.
Ho provato a resistere più e più volte a quella voce interiore, a non ascoltarla, a fare finta di nulla eppure l’intuito sa essere paziente e ripetere ancora e ancora.
E mentre l’intuito sussurrava questa nuova direzione, anche io sentivo crescere in me il bisogno di tornare verso le mie radici, verso l’aria pulita e fresca che puoi respirare quando apri la finestra al mattino, i volti conosciuti delle persone che ti sorridono quando cammini per strada, il verde tutto intorno, il mare a 40 minuti.
Avevo bisogno di tornare e prendermi un momento per vivere nel modo più autentico possibile.
E mentre nel 2016 ero partita da sola, senza nessuna pacca sulla spalla, questa volta parto con una nuova consapevolezza e maturità.
L’esperienza in città mi ha lasciato un bagaglio enorme e tante persone che rappresentano una rete di sostegno e di supporto!
Inizio questo mese a rivedere alcuni aspetti con il corso sul Branding di Flowerista, Sara è uno dei regali dell’esperienza torinese!
[NB. con un re-branding qualcosa in futuro potrebbe cambiare, ma al momento le consulenze e i servizi che vedi nel sito sono quelli ancora disponibili!]
(aggiornamento..)
Nel frattempo sono a Marzo stata invitata a raccontare della mia storia in consiglio comunale a Sulmona, il mio paese. Ecco com’è andata:
Foto di repertorio: il mio talk al Reset Festival a Torino nel 2016