A Dicembre dello scorso anno avevo raccontato nel mio blog come mai avessi deciso di prendermi una pausa dalla città. E aggiunto che avrei parlato delle motivazioni che mi avevano portata a farlo nel nuovo anno.
Ho vissuto a Torino per sette anni e avevo sentito il bisogno di rientrare verso le mie radici, in Abruzzo.
Forse è vero come dice Rudolf Steiner, padre dell’antroposofia, che ogni settenario c’è un cambiamento, una trasformazione.
Dopo qualche mese ecco svelato il motivo principale del mio rientro in Abruzzo: ho deciso di tornare all’università per un corso di perfezionamento in Medicina biointegrata.
L’incontro con la Medicina Biointegrata nel 2022
Avevo avuto modo di scoprire meglio la medicina biointegrata durante dei corsi di aggiornamento fra Maggio e Giugno dello scorso anno alla Domus Medica in Molise.

Lì ho conosciuto i docenti Giovanni Occhionero e Franco Mastrodonato dell’Istituto di Medicina Biointegrata.
E mi ero sentita subito “a casa”.
Noi professionisti sanitari ogni anno abbiamo circa 50 ore di formazione obbligatorie. E io dopo anni di corsi di aggiornamento fra Torino e Milano ero stanca di sentirmi distante dai docenti. Avevo bisogno di un confronto meno ingessato, più spontaneo e soprattutto di un corso che finalmente stimolasse la mia curiosità.
Perché l’essere umano è un sistema complesso e quello che sentivo nella maggior parte dei corsi erano protocolli su protocolli, da applicare su tutti.
A catturare la mia attenzione fu proprio l’introduzione del dr. Mastrodonato durante quel corso in Molise: “La medicina è un’arte, non esistono protocolli adatti a tutti e in questo corso non voglio sentir parlare di protocolli”. E ancora: “Ogni persona ha una componente biochimica, una strutturale, una psicologica e un nucleo di energia vitale che la anima”.
Finalmente una visione più ampia e più libera che rimette la persona al centro!

Così, quando dissero che ci sarebbe stato un corso di perfezionamento presso l’università di Chieti per il 2023, ho pensato che potevo darmi la possibilità di rimettermi a studiare. In modo da fare un ripasso sulle diverse tipologie costituzionali e avvicinarmi sempre più, attraverso nuove angolazioni, a quel discorso di “benessere integrato” che caratterizza il mio approccio, i miei articoli sul blog e che ho spiegato nei miei tre libri.
Una pausa da Torino e il cuore fra due radici
Quando ho deciso di lasciare casa a Torino è stato per me abbastanza traumatico: da un lato la spinta verso il nuovo, dall’altro la paura di perdere tutto quello che avevo costruito. Sì, avrei continuato a tornare a Torino una settimana al mese, ma come sarebbe andata davvero?
Mi sembrava di dover scegliere da che parte stare, se in Abruzzo o a Torino.
E invece a diradare le mie paure c’è stato un laboratorio di Filosofia pratica insieme alla dott.ssa Francesca D’Uva. Francesca mi ha messa di fronte al fatto che mi percepivo come una radice a fittone, quella delle carote: pensavo di dovermi sradicare da una città per radicarmi in un’altra e questo andava in conflitto con la mia natura. Mi ha inviata così a pensarmi come una radice avventizia, cioè quella delle fragole. Le radici avventizie originano nuove radici e quindi nuove piante (e nuovi frutti) a mano a mano che avanzano nel terreno.
E la mia natura era proprio quella: lasciare che le mie radici si spargessero in più zone, senza dovermi limitare in una sola.
Questo cambio di prospettiva mi ha alleggerita moltissimo e mi ha permesso di continuare ad andare avanti nel mio percorso.
Il mio lavoro e la direzione biointegrata
Continuo a portare avanti le consulenze in studio nelle città di Torino, Milano e Sulmona (AQ) e la consulenze online di nutrizione intuitiva e di coaching rimangono sempre disponibili.
A Maggio tornerò all’università per iniziare questo nuovo viaggio nella Medicina Biointegrata, che sono impaziente di approfondire!
Intanto puoi seguire nelle mie stories di Instagram le varie attività e nuovi eventi e iniziative che organizzo o a cui sono invitata a partecipare 🙂